L’AQUILA
L’aquila era considerato dai romani un animale divino, e superiore per forza “fedele interprete dei voleri di padre Giove”. Con la riforma dell’esercito fatta da Caio Mario viene introdotta una nuova insegna con in cima un’aquila, diventando simbolo del potere militare. Infatti la troviamo raffigurata in diverse decorazioni militari, in primis gli scudi dei legionari, ma anche negl’elmi e corazze degl’ufficiali. Successivamente con l’Impero essa divenne simbolo dell’Imperatore.
Infatti era l’Imperatore stesso a consegnare l’insegna dell’aquila alla legione, la quale la custodiva gelosamente.
Di solito la si rappresenta assieme ad una corona di alloro, che simboleggia la gloria, infatti la corona d’alloro, che veniva posta sulla testa dei generali vittoriosi nei Trionfi e da alcuni strali simbolo questo di divinità.
L’AQULIFERO
L'aquilifero (aquilifer in latino, letteralmente colui che porta l'aquila) era il soldato incaricato di portare in battaglia l'aquila delle legioni romane, che tutti i soldati dovevano proteggere anche a costo della vita. L'aquila era infatti quanto di più prezioso aveva la legione e la sua perdita era considerata un'immane disgrazia.
Sono numerosi i casi di aquiliferi che, gettandosi contro il nemico portando l'insegna, hanno trascinato con sé i compagni, capovolgendo una situazione critica: un esempio è dato dal primo sbarco di Cesare in Britannia, quando le sue truppe, intimorite dai nemici, si decisero a sbarcare a terra per proteggere un aquilifero che da solo era sbarcato avanzando verso i nemici.