IL LEGIONARIO DELLA COLONNA TRAIANA
L’inizio del II secolo d.C. segnò l’apogeo dell’Impero romano.Sicuramente si trattò del momento di massimo sviluppo dal punto di vista militare. Durante il regno dell’imperatore Traiano, egli stesso un militare, le frontiere imperiali raggiunsero un’estensione mai toccata prima. Numerosi fonti letterarie riportano con dovizia di particolari, le vicende dell’Impero durante il regno di Traiano e forniscono un dettagliato e affidabile resoconto delle sue imprese militari
Oltre a questi documenti disponiamo un eccezionale monumento per ricostruire il sistema militare romano all’inizio del II secolo d.C.: la colonna Traiana.Questa opera straordinaria, posta nel foro di Traiano, fu completata nel maggio del 117 d.C. Il fusto della colonna, alto cento piedi romani (circa trenta metri, quaranta con il basamento), è interamente decorato con bassorilievi che illustrano le due guerre daciche combattute e vinte dall’imperatore.
I bassorilievi sono disposti lungo 23 spire, per uno sviluppo totale di ben 200 metri! Praticamente ogni centimetro della superficie della Colonna Traiana è stata utilizzata per raccontare, con gli strumenti della scultura. Le imprese militari dell’imperatore e per rendere omaggio a lui e al suo esercito. A differenza di altri monumenti antichi, i bassorilievi della Colonna Traiana non hanno alcun carattere arcaizzante, non illustrano cioè personaggi secondo stili e costumi in uso in un tempo precedente.
I legionari, i cavalieri, gli ausiliari, i barbari che ornano la colonna sono come “fotografati” e rispecchiano con straordinaria fedeltà il vero aspetto dell’esercito romano e dei suoi nemici in quei primi anni del II secolo d.C. Il figurino rappresenta un fante legionario. L’equipaggiamento non dissimile da quello della seconda metà del I secolo d.C. L’elmo è un modello imperiale pienamente sviluppato, con ampie protezioni per le guance e la nuca.
L’armatura è a piastre, del modello convenzionalmente definito come lorica segmentata. Questo tipo di armatura garantiva una buona protezione e, al tempo stesso, non impediva eccessivamente i movimenti, grazie alle articolazioni tra le singole piastre. Sotto la lorica il legionario indossa una normale tunica militare. Intorno ai fianchi è allacciato il cinturone, simbolo della condizione militare di chi lo indossa. Al cinturone sono sospesi il gladio, a destra, e il pugio, sorta di grosso pugnale, a sinistra. Lo scudo è rettangolare, leggermente convesso.
L’armamento principale è inoltre composto da un giavellotto (pilum) che il nostro legionario afferra con la mano destra. Sin qui la descrizione del figurino potrebbe riferirsi a qualunque legionario tra la seconda metà del I secolo d.C. e la prima del II, eppure vi sono alcune peculiarità che rendono questo tipo di legionario particolarmente interessante. Si tratta di elementi dell’equipaggiamento difensivo, che furono usati solo nelle guerre daciche.
Gli schinieri, una protezione per il braccio destro e il rinforzo al coppo dell’elmo. Gli schinieri erano caduti in disuso da tempo, ma le legioni che presero parte alle campagne contro i Daci li adottarono nuovamente. Si tratta di modelli molto semplici, concepiti esclusivamente per assolvere a una funzione difensiva, ignorando ogni preoccupazione estetica.
Molto interessante anche la protezione al braccio destro, composta da una serie di semi anelli concentrici, articolati tra loro in modo tale da non impedire il movimento del gomito. L’elmo è modificato con l’aggiunta di un rinforzo composto da due archetti disposti a croce sulla sommità del coppo. Il legionario di Traiano in Dacia era quindi provvisto di un armamento difensivo molto più pesante rispetto a quello standard dell’epoca.
Questo equipaggiamento fu adottato in conseguenza della pericolosità dei guerrieri daci e, in particolare, della loro arma principale, la temibile Falx. Si trattava di lunga asta con una lama a falce all’estremità, impugnata in modo tale da vibrare colpi dall’alto verso il basso, in verticale. La protezione aggiuntiva all’elmo serviva proprio a riparare il capo dai fendenti. Anche il braccio destro e le gambe richiedevano una protezione supplementare, per offrire riparo ai colpi dei Daci.