IL VESSILLIFERO

 

Il vexillum era una delle più importanti insegne legionarie. Il soldato incaricato di portarlo era scelto tra i Principales (i sottoufficiali).

Perché la legione potesse operare al meglio delle proprie capacità, la legione necessitava di un articolato sistema gerarchico e di comunicazione. Era necessario assicurare la trasmissione degli ordini, garantre la coesione dei reparti e fornire agli uomini un adeguato inquadramento disciplinare. A questo scopo provvedevano specifiche figure (i bucinatores o suonatori di bucina) e i portatori di insegne, presenti in gran numero nelle legioni e appartenenti a varie tipologie.

Nella legione vi erano diversi tipi di insegne (signa) che svolgevano una doppia funzione.

La prima era quella di offrire un punto di riferimento agli uomini di una certa unità e ai comandanti, che osservando i signa potevano avere un’idea precisa della posizione delle unità al loro comando e dello svolgimento della battaglia. La seconda funzione, non meno importante della prima, era di ordine psicologico.

Le insegne avevano la funzione di esaltare lo spirito di corpo, stimolando il senso di appartenenza dei soldati alla loro unità, le insegne erano caricate di un tale significato al pari delle attuale bandiera reggimentale la cui perdita in battaglia era considerata un’onta tale da compromettere l’onore dell’intero reparto.

 

IL VEXILLUM

 

Si trattava di un drappo di tessuto di forma quadrata ricamato appeso ad una lancia mediante una traversa orizzontale. Il suo colore poteva variare dal rosso al bianco poiché le scritte potevano essere dorate o di color porpora. Ciascuna legione aveva un vexillum principale che recava il numero, il nome e il simbolo della legione (che poteva essere un animale o un segno zodiacale) e dei vexilla secondari, che venivano dati in consegna a distaccamenti che operavano lontano dal campo legionario e che per questo erano denominati vexillationes.

 

IL VEXILLARIUS

 

Per il suo duplice significato, tattico e simbolico, il vexillum doveva essere protetto con particolare cura. Il soldato incaricato di portarlo era selezionato con grande attenzione. Si trattava di un principallis, ovvero un sottoufficiale. Sottoposto all’autorità dei centurioni, il vexillarius riceveva paga doppia rispetto a quella del semplice legionario e per questo apparteneva alla categoria dei duplicarii. Generalemente i portatori di insegne non partecipavano direttamente alle mischie, ma rimanevano comunque sempre molto vicini al proprio reparto, in moda da poter svolgere la duplice funzione di cui si è detto.

I portatori di insegne disponevano di un equipaggiamento simile a quello dei legionari, quindi indossavano una tunica di color porpora (che sottolineava l’elevato rango del vexillifero), sopra portava una corazza a maglie di ferro (hamata) o di tipo rigido (lorica segmentata)  arricchendosi di elementi caratteristici come la pelle di lupo, di orso o di leone legata all’elmo con l’aumentare dell’importanza dell’insegna portata.

Calzavano le classiche caligae (tipiche calzature di cuoio con suola chiodata).

Portavano la spada (arma lunga 40-50 cm. a doppio filo)  sul fianco destro come i legionari semplici.