ABBIGLIAMENTO FEMMINILE
Gli abiti indossati dalle donne romane erano molto simili a quelli indossati dagli uomini dai quali si differenziavano però per i colori e la tipologia di stoffa.Come biancheria intima le donne romane indossavano la “fascia pectoralis o mammillare”, una specie di reggiseno a fascia, “che è bene sia imbottito se il seno è troppo piccolo” come consiglia Ovidio; ed uno slip piuttosto sgambato, il”subligar” che lasciava scoperto l’ombellico. Così abbigliate facevano anche bagni ed esercizi ginnici presso le terme come ci testimonia il mosaico delle ragazze “in bikini” della villa romana di Piazza Amerina in Sicilia (IV secolo d.C. circa).Come sottoveste le donne romane indossavano una TUNICA INTERA in lino, e come veste vera e propria la STOLA, lunga sino ai piedi e arricchita da molte pieghe.La stola era più ampia della tunica con maniche non applicate, ma ricavate dall’ampiezza del tessuto, qualche volta non era neppure cucita bensì assicurata alle spalle con fibue.
L’abito poteva essere completato da una cintura in vita accompagnata da una seconda sotto il seno in stoffa o in pelle, trattenuta da una fibbia di metallo o semplicemente annodata.Per mostrarsi in pubblico, le matrone indossavano sopra la stola anche la PALLA, un ampio mantello di stoffa molto leggera da drappeggiare liberamente intorno al corpo e sul capo, o il RICINUM, un mantello di tela leggera che copriva spalle e braccia e giungeva fino ai talloni.Nel corso del III secolo d.C. le romane modificarono totalmente il modo di abbigliarsi e indossarono, come gli uomini, solo ampie tuniche con lunghe maniche, di svariati colori e riccamente decorate, strette in vita da una cintura.L’abbigliamento femminile a differenza di quello maschile era vivacemente colorato: preferiti erano il bianco e le tinte pastello per le giovani, le tinte neutre ed il rosso porpora per le più anziane. Come ci ricorda il poeta Ovidio “…v’era tutta la gamma degli azzurri, dal color del cielo a quello delle nuvole a quello del mare, il colore dorato del vello del montone, lo zafferano, il viola dell’ametista e il colore di una pallida rosa, il verde ghianda e il verde mandorla.Le donne romane delle classi alte dovevano risultare piuttosto vistose, quindi gli abiti venivano arricchiti da molti gioielli ed accompagnati da un vistoso trucco ed alte acconciature.